Quanti minuti servono per dire chi sono?

Dicembre 14, 2018



Ho vissuto un anno a Parigi e in quel periodo avevo deciso di tagliarmi i capelli cortissimi.

Sono una ragazza molto alta e fin da piccola ogni tanto mi scambiavano per un bambino, poi dopo l’adolescenza non era più successo.

Dopo essermi tagliata i capelli, noto che per strada e nei negozi vengo presa per un uomo (la gente si scusa al maschile, non mi regalano le rose a fine pranzo che ogni tanto si danno alle donne e via così).

​Un giorno, in metropolitana, avevo un po’ di mascara e noto che un tizio inizia a guardarmi male. Appena prima di scendere, mi guarda con schifo e mi dice che puzzavo da donna.

Mi aveva identificato con un uomo transgender.

Inizialmente non ho capito cosa era successo.
Ero sbalordita e un po’ stranita.
Poi mi è arrivato il senso delle sue parole e sono rimasta basita.

Non solo mi aveva preso per un uomo, ma mi aveva insultato perché per lui ero un uomo sbagliato, o una donna sbagliata.

La cosa che mi ha dato più fastidio è stato il fatto di essere giudicata da un’occhiata: 5 minuti in metro hanno dato il permesso a quest’uomo di esprimere un giudizio su di me, facendomi sentire sbagliata.

Bianca Maria Ricci


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